FAQ. VERIFICA IMPIANTI DI MESSA A TERRA

Faq. VERIFICA IMPIANTI DI MESSA A TERRA

Verifica Impianti di messa a terra

Di seguito riportiamo le  Faq verifiche impianti di messa a terra che speriamo possano dare risposta a molti dei quesiti che spesso ci vengono rivolti.

Di seguito utilizzeremo degli acronimi che vi riportiamo in questa sezione:
MiSE = Ministero dello Sviluppo Economico
Di.Co = Dichiarazione di Conformità
Di.Ri. = Dichiarazione di Rispondenza

1) Cos'è il DPR 462?

Il Dpr 462 è un decreto emanato nel 2001 che obbliga tutti i datori di lavoro a far eseguire le verifiche periodiche di messa a terra di legge.

2) Chi deve far eseguire le verifiche?

Tutte le attività lavorative  che abbiano all'interno un lavoratore sono obbligate a far eseguire le verifiche periodiche di legge secondo il DPR 462;

3) Cosa s'intende per lavoratore? Un dipendente?

Per lavoratore si intende la definizione che da il Dlgs 81/08 (ex 626) che definisce  Il lavoratore come  la persona che indipendentemente dalla tipologia contrattuale, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere svolge un'attività lavorativa all'interno di un'organizzazione pubblica o privata. Questo si traduce nel fatto che vengano comparati a Lavoratori i soci lavoratori, gli stagisti, gli apprendisti, i lavoratori socialmente utili etc. Sono esclusi solo i collaboratori domestici.

4) Chi è il responsabile di far eseguire le verifiche periodiche di legge sugli impianti di messa a terra?

L'unico responsabile è il datore di lavoro, e nessun altro.

5) Cosa si intende per datore di lavoro?

il datore di lavoro è  il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. In parole povere chi ha potere decisionale e che può pagare senza chiedere preventivamente il parere di qualcun altro.

6) A chi ci si deve rivolgere per eseguire le verifiche periodiche di legge sugli impianti di messa a terra?

Il Dpr 462 è perentorio sulla questione. Possono eseguire le verifiche periodiche di messa a terra solo gli Organismi Abilitati dal Ministero dello sviluppo Economico oppure ASL e ARPA. A nessun altro è concessa l'autorizzazione.

7) Ma io ho il mio elettricista di fiducia che si occupa di tutto.

L'elettricista di fiducia non può eseguire le verifiche periodiche degli impianti di terra! Le verifiche periodiche degli impianti di messa a terra devono essere eseguite solo da Organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico oppure da ASL e Arpa. All'elettricista di fiducia è concesso solamente di occuparsi della normale manutenzione degli impianti di messa a terra, ma non sono considerate verifiche periodiche secondo il DPR 462.

8) Ma quindi devo fare un doppio lavoro! La manutenzione e le verifiche periodiche di legge?

Si, il Dlgs 81/08 all'art. 86 obbliga tutti i datori di lavoro a far eseguire una normale manutenzione agli impianti elettrici e riportare i risultati di questa manutenzione su appositi registri. Oltre a questa manutenzione lo Stato tramite il DPR 462 vuole controllare che l'impianto di terra sia funzionante e che quindi tutta la manutenzione sia stata effettuata regolarmente.

9) Quindi la Verifica periodica di legge secondo il DPR 462 può essere considerata una sorta di "revisione" dell'impianto?

Esattamente. Facendo un termine di paragone con il mondo automobilistico  l'elettricista è il meccanico che fa la normale manutenzione dell'automobile, mentre gli Organismi Ispettivi sono la motorizzazione civile che fa la revisione.

10) Io ho uno studio di progettazione elettrica che mi fa  la manutenzione ordinaria e in più occupa di mandarmi un Organismo Ispettivo di sua fiducia per le verifiche periodiche. Quindi io non mi devo più occupare di niente.

Fa molto male. la norma CEI 0-14 che la norma Uni EN 17020 che gestiscono gli Organismi Ispettivi vietano categoricamente che vi siano dei rapporti lavorativi tra gli Organismi Ispettivi e elettricisti, studi di progettazione elettrica e fornitori di materiale elettrico. Il motivo è lampante: una tale collaborazione fa venire meno  il principio di autonomia e indipendenza dell'Organismo Ispettivo e  configura così un conflitto d'interesse. Come fa l'Organismo Ispettivo ad essere obbiettivo nella verifica di un impianto di terra se lo stesso è stato manutenuto dallo studio di progettazione con cui collabora? Il Ministero dello Sviluppo Economico ha più volte ribadito che un tale comportamento può portare al ritiro dell'abilitazione Ministeriale.

11) Vabbè saranno problemi dell'Organismo Ispettivo e dello studio di progettazione di impianti elettrici.

Sicuramente, ma non si dimentichi che in legge esiste la "Culpa in Eligendo", ovvero la colpa del datore di lavoro ad aver scelto erroneamente un proprio fornitore, utilizzando criteri di comodità o economici. Quindi si rende co-responsabile della frode.

12)  Cosa succede se non faccio verificare l'impianto di messa a terra?

Dlgs 106/09 e quindi il D.Lgs. 81/08 stabiliscono che chi non fa effettuare le verifiche sugli impianti di messa a  terra è sanzionabile amministrativamente con sanzioni che vanno dalle 1.000 alle 4.800 euro e penalmente con l'arresto da 2 a 4 mesi di reclusione. Quindi non conviene.

13) Ma queste multe chi può darmele? Gli Organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico?

No, gli Organismi Ispettivi abilitati dal MiSE non possono dare  multe. Solamente ASL , Arpa e Inail possono darle (anche se qui c'è una controversia in ambito europeo in quanto un organo non potrebbe essere incaricato di effettuare le verifiche e anche di dare le multe in caso queste verifiche non siano state eseguite. Quindi è probabile che negli anni a venire ASL e ARPA non potranno più eseguire le verifiche periodiche).

Da gennaio 2022 è stato incaricato anche l'ispettorato del lavoro ad eseguire i controlli della sicurezza e quindi anche delle verifiche della messa a terra. L'ispettorato del lavoro ha quindi il potere di far chiudere l'attività lavorativa in caso non sia presente la verifica della messa a terra secondo il Dpr 462/01.

14) Che documentazione devo avere per effettuare la verifica?

La documentazione corretta da avere in tutte le attività lavorative è composta da Dichiarazione di Conformità (con tutti gli allegati obbligatori), dal progetto se richiesto dal tipo di attività e dalla denuncia dell'impianto di terra.

15) Se non ho questa documentazione posso fare la verifica?

Su questo argomento si è discusso all'infinito nei forum degli Organismi Ispettivi e del MiSE. Gli Organismi Ispettivi hanno mandato una documentazione al Ministero, che l'ha accettata, nel quale si dice che la verifica deve essere fatta ugualmente anche in caso di mancanza di documentazione, in quanto la cosa importante è che l'impianto venga verificato e reputato idoneo. Il Verbale quindi può essere positivo anche in mancanza della documentazione di legge, a patto che venga riportato nel verbale la mancanza totale e parziale della documentazione.

16) Quindi una volta effettuata la verifica posso infischiarmene di non avere la documentazione?

Ovvio che no! La presenza della documentazione è obbligatoria per legge. In caso di una visita di ASL e INAIL la mancanza della documentazione è sanzionata anche se le verifiche periodiche di legge sugli impianti di messa terra sono state effettuate. Se non avesse la Verifica periodica secondo il DPR 462 sarebbe sanzionabile sia per la mancanza della documentazione sia per la mancanza della Verifica. E ricordiamo che la mancata verifica dell'impianto di terra comporta anche sanzioni penali.

17) Cos'è la dichiarazione di conformità?

La dichiarazione di Conformità è un documento ufficiale che la ditta installatrice rilascia al proprietario dell'impianto alla fine dei lavori di installazione. Con tale documentazione l'installatore si prende la responsabilità della "correttezza" dell'impianto. In mancanza di tale documentazione chi garantisce che l'impianto sia eseguito a regola d'arte? Nessuno, e quindi il datore di lavoro è responsabile di un impianto che nessuno sa se è fatto secondo la buona norma o meno. Tale documento è il "libretto" dell'impianto se mi concede una similitudine con il mondo automobilistico.

18) Ma io non ce l'ho. L'impianto era già presente quando ho comprato l'attività. Oppure l'ho perso. Cosa devo fare?

Deve far redigere da tecnico iscritto da almeno 5 anni all'albo di competenza una Di.Ri , cioè una dichiarazione di Rispondenza secondo il DM 37 del 2008. Con la Di.Ri. lei sostituisce sia la Dichiarazione di Conformità sia il progetto nel caso le servisse anche quello.

In realtà il DM 37/08 concede la possibilità di far redigere una DI.RI. per i soli impianti antecedenti l'anno 2008, ma in mancanza d'altro è sempre meglio avere un documento firmato da un professionista che non avere nulla.

19) E' invece la denuncia dell'impianto di terra cos'è?

E' la denuncia che il datore deve inviare ad INAIL e ASL entro 30 giorni dall'emissione della Dichiarazione di conformità. Con tale denuncia l'INAIL mette in un database tutte gli impianti di terra delle attività lavorative.

20) E all'INAIL cosa gli serve questo database?

L'INAIL in base a scelte interne basate sulla pericolosità dell'impianto, sull'ubicazione e su altre decisioni  esegue delle verifiche a campione sugli impianti di terra nella stessa modalità in cui le eseguono gli organismi ispettivi e ASL.

21) Quindi c'è un'ulteriore verifica?

Diciamo di si. C'è da sottolineare il fatto che le verifiche effettuate da INAIL sono a campione e quindi non sono a tappeto. Con  grande probabilità anche dopo aver inviato la denuncia dell'impianto di terra l'INAIL non la vedrà . La probabilità è bassa ma non zero.

22) Ma quindi non posso aspettare che esca l'INAIL e così non pago anche l'Organismo ispettivo per le verifiche periodiche?

Diciamo che rischierebbe molto. Primo perchè se l'INAIL esce e lei non ha la verifica dell'impianto di terra la deve sanzionare e poi le fa lo stesso la verifica a campione, e poi come abbiamo detto prima non è detto che l'INAIL esca sicuramente a verificare la sua attività. E quindi lei rimarrebbe senza verifica.

22B) Con la denuncia dell'impianto di terra ho finito con l'INAIL?

In realtà no, dal 2020 con il decreto 168 del 2019 si è istituita una banca dati presso l'INAIL  dove il datore di lavoro deve comunicare il nome dell'organismo al quale ha affidato le verifiche di legge secondo il DPR 462. Con questa banca dati l'INAIL si propone di ridurre l'elusione da parte dei datori di lavoro delle verifiche periodiche di legge secondo il DPR 462. La comunicazione deve essere effettuata dal datore di lavoro tramite il portale telematico dell'INAIL chiamato CIVA https://www.inail.it/cs/internet/home.html (accedi ai servizi on line).

23) Io però non ho neanche la denuncia dell'impianto di terra. Che faccio?

Dipende. Se è in possesso della DI.CO. (dichiarazione di conformità vedi faq 14) originale ,e non sono state fatte modifiche, invia con un modulo apposito la DI.CO a INAIL e ASL , come se l'impianto fosse nuovo. Molte INAIL richiedono anche una certificazione in cui si attesti che dalla stesura della DI.CO. nulla è mutato. Se non ha la Di.CO. originale, ma più Di.Co. di manutenzioni o ampliamenti è difficile che l'INAIL gliele accetti. E' quindi necessario che faccia redigere una Di.RI. (ved. faq. 18) e invia quella nella stessa modalità con cui avrebbe inviato la Di.co. (Invio telematico tramite portale CIVA).

24) Ogni quanto tempo devo far verificare gli impianti di terra dagli Organismi abilitati dal MiSE?

Dipende dal tipo di attività. La periodicità è biennale negli impianti definiti a maggior rischio in caso d'incendio, negli studi medici, nei cantieri e nei luoghi con pericolo d'esplosione. In tutte le altre attività la periodicità è quinquennale.

25) Cosa sono gli ambienti a Maggior Rischio in caso d'incendio?

Non è sempre facile classificare gli ambienti a Maggior Rischio in caso d'Incendio. E' il Datore di lavoro che deve decidere se la sua attività è da considerarsi o meno a Maggior Rischio in caso d'incendio. Normalmente sono a Maggior Rischio in Caso d'Incendio quelle attività  che in caso di incendio comportano rischi più elevati al personale per la difficoltà di deflusso o per le caratteristiche del materiale stoccato all'interno della attività. In maniera molto spartana si definiscono come tali tutte le attività ricadenti nell'elenco delle attività secondo il DPR 151/11 per le pratiche dei VVF.

Ora dal 2022, con l'aggiornamento della CEI 64/8 ,non è più neanche automatica la classificazione di ambiente MARCI se rientranti nelle attività soggette al CPI da parte dei vigili del fuoco. L'argomento è più complesso e deve essere trattato da professionisti.

26) Uno studio medico ha periodicità biennale?

Qualsiasi ambiente ,se classificato come ambiente medico, ha periodicità biennale. Tutti gli ambienti medici devono essere progettati da professionista . Un ambiente medico di tipo 0 , a differenza dei locali medici di tipo 1 e 2 ha l'impianto elettrico di tipo ordinario, con nessuna particolarità specifica aggiuntiva rispetto a qualsiasi altro impianto ordinario.

I locali medici di tipo 1 e 2 invece hanno particolarità costruttive diverse dagli ambienti ordinari (nodo equipotenziale, differenziali di tipo A o B etc)

27) E' vero che uno studio d'estetista o uno riabilitativo è considerato un ambiente medico?

Se la licenza dell'attività è classificata come "estetista" è a tutti gli effetti un locale medico. Se una attività , diversa da quella di un estetista, fa uso di apparecchi elettromedicali applicati al paziente, automaticamente diventa un locale medico. Alcuni esempi di queste attività sono le farmacie con gli apparecchi per la misurazione della pressione o i tatuatori con le pistole per il tatuaggi. Tutte queste attività hanno una periodicità di verifica  biennale.

28) Un negozio all'interno di un centro commerciale che periodicità ha?

Un negozio, che normalmente avrebbe periodicità quinquennale se è contenuto all'interno di un'attività che ha periodicità biennale automaticamente acquisisce la periodicità biennale.

29) Le chiese e gli oratori ricado nell'obbligo delle verifiche secondo il DPR 462?

Siccome nella definizione di lavoratore (faq.3) rientrano anche i volontari allora anche le chiese e gli oratori al cui interno prestano il proprio lavoro i volontari ricadono nel DPR 462.

30) E i condomini?

Nel DPR 462 i condomini vengono assimilati ai luoghi di lavoro solo se hanno alle proprie dipendenze un lavoratore (portinaio , manutentore etc), in caso contrario non si configura un ambiente lavorativo e quindi il DPR 462 non è obbligatorio. Questo non vuol dire che in un condominio non bisogna effettuare delle verifiche per controllare lo stato dell'impianto. Il DM 37 obbliga tutti a mantenere allo stato originale l'impianto elettrico e quindi obbliga la verifica periodica e la manutenzione. La verifica periodica può essere eseguita dagli stessi organismi ispettivi che eseguono la verifica secondo il DPR 462. Il verbale in questi casi non riporterà la dicitura del DPR 462 , ma del DM 37 o della CEI 64/8

31) E in quel caso chi è il responsabile?

L'amministratore di condominio

32) Ho appena fatto installare il mio impianto elettrico. E' tutto nuovo. devo farlo verificare subito?

No, se nella Di.Co. rilasciata dall'installatore viene riportato che l'impianto eseguito è un nuovo impianto la periodicità della verifica periodica secondo il DPR 462 parte dalla data riportata nella Di.Co. Viene considerata come prima verifica la serie di esami strumentali che l'installatore è obbligato a rilasciare per legge prima di aver rilasciato la Di.Co.

33) Il mio impianto era vecchio e ho avuto bisogno di fargli qualche modifica. L'installatore mi ha rilasciato la Di.Co. Posso incominciare a contare la periodicità della verifica periodica dalla data riportata nella sua Di.Co. ?

Assolutamente no. Si incomincia a calcolare la periodicità dalle Di.Co. di impianti nuovi di zecca in tutti i reparti, non sulle modifiche o sulle manutenzioni straordinarie. Anzi, siccome la modifica che ha effettuato è sostanziale, è obbligato a richiedere una nuova Verifica che in questo caso si chiama straordinaria, anche se la periodicità della vecchia verifica periodica non è ancora scaduta.

34) Ma in cosa consiste la verifica periodica secondo il DPR 462?

Innanzitutto un verificatore di un Organismo Ispettivo viene presso la sua attività e le verifica la documentazione di legge se presente. Poi esegue un esame a vista per vedere la condizione dell'impianto di terra e se tutti i dispositivi installati sono idonei. Poi esegue un esame strumentale per misurare la resistenza di terra, il funzionamento dei differenziale e le continuità elettriche dei conduttori di protezione.

35) Durante la verifica viene staccata la corrente?

Solo durante le prove strumentali dei differenziale e sulla misura della resistenza di terra.

36) Alla fine della verifica periodica cosa mi viene rilasciato?

Alla fine della verifica le viene rilasciato un verbale e un rapporto di verifica nei quali vengono riportati gli esami effettuati, i tabulati delle misure e le considerazioni finali. Se il verbale è positivo deve conservare presso l'attività il verbale insieme alla Di.Co. al progetto e alla denuncia dell'impianto di terra per eventuali controlli degli organi di vigilanza (Asl e Inail). Se invece il verbale è negativo, a causa di una mancanza dell'impianto, l'Organismo ispettivo deve fare denuncia all'ASL , la quale fa partire una procedura per sanare la mancanza suddetta. Rimesso in ordine l'impianto il datore di lavoro  è obbligato a far eseguire una ulteriore verifica definita "straordinaria". La normativa suggerisce che la verifica straordinaria sia effettuata dallo stesso Organismo Ispettivo che ha emesso il verbale negativo , e possibilmente dallo stesso ispettore (ma non è obbligatorio)

37) Ma quanto costa far eseguire una verifica?

Ogni organismo ispettivo dal 2020 segue un listino ministeriale che riprende il listino ISPESL del 2005. Questo listino si basa sulla potenza disponibile dell'impianto elettrico che può essere desunta da una normale bolletta dell'ente erogatore dell'energia.  Per un'offerta da parte di nemesi compili il form dell'apposita sezione.

38) Ma anche a casa mia devo fare la verifica periodica di legge sulla messa a terra?

No, queste verifiche sono richieste dal Ministero dello Sviluppo Economico per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori. Quindi è valida solo negli ambienti lavorativi. A meno che lei nella sua abitazione abbia una sua attività con almeno un lavoratore.

39) A casa di mia nonna c'è una badante. Devo far eseguire la verifica dell'impianto di terra?

Il Dlgs 81/08 esclude dalla definizione di lavoratore solo le collaboratrici domestiche, quindi si, è obbligato a far eseguire la verifica periodica.

40) Quindi allo stato non interessa la sicurezza delle unità abitative? Possiamo rimanere fulminati senza problemi?

No! Nelle unità abitative bisogna seguire la legge come nelle attività lavorative. Quindi l'elettricista che esegue l'impianto deve rilasciare una Di.Co. nella quale attesta che l'impianto è stato eseguito  a regola d'arte. Il proprietario deve far eseguire la normale manutenzione che la regola del "buon padre di famiglia" dovrebbe adottare periodicamente. Fatto questo gli impianti elettrici all'interno delle unità abitative devono essere sicuri quanto quelli posti nei luoghi di lavoro. L'unica differenza è che non essendoci lavoratori lo Stato non pretende la verifica periodica.

Ricordiamoci inoltre che esiste il registro di anagrafe condominiale nel quale l'amministratore dove riportare tutta la documentazione inerente gli impianti elettrici anche delle singole unità abitative, anche se lo stesso non ha autorità sui singoli condomini. La mancanza di tale registro ipotizza una  colpa di inerzia da parte dell'amministratore stesso.

41) La mia attività è all'interno di un condominio che ha già fatto la verifica dell'impianto di terra, quindi io non devo farla, giusto?

Sbagliatissimo. Normalmente si confonde l'impianto di terra con il solo sistema disperdente, ovvero i picchetti che si impiantano nel terreno. In realtà l'impianto di terra è composto dal sistema disperdente, dai differenziali (detti comunemente salvavita) e dalle connessioni di protezione che sono i cavi gialloverdi che collegano le nostre masse al sistema disperdente. Mentre il sitema disperdente può essere in comune con il vostro condominio, la vostra attività ha i suoi differenziali e i suoi cavi di protezione. Quindi tutte le attività devono far verificare il proprio impianto di terra.

Ad esempio i negozi dei centri commerciali devono far eseguire autonomamente la verifica degli impianti di terra secondo il DPR 462, anche se il centro commerciale ha eseguito la sua verifica.

 

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